di Franca Giansoldati
Città del Vaticano – L’Ospedale Fatebenefratelli all’Isola Tiberina domani mattina, martedì 21 giugno, riceverà dalla Fondazione Internazionale Raoul Wallenberg, il titolo di “Casa di Vita” per ricordare il contributo a salvare decine di ebrei durante le persecuzioni naziste. A patrocinare l’evento la Comunità ebraica di Roma e la Fondazione Museo della Shoah. La targa verrà inaugurata alla presenza di due sopravvissuti Gabriele Sonnino e Luciana Tedesco e di un testimone, protagonista degli eventi ricordati – lo psichiatra ex-partigiano, già senatore e professore universitario – Adriano Ossicini, che all’epoca dei fatti era uno dei medici del Fatebenefratelli. In un reparto furono nascosti una decina di ebrei. Per loro il professor Giovanni Borromeo, inventò una malattia infettiva estremamente pericolosa, cui diede il nome di Morbo di K, dove K stava ad indicare l’ufficiale tedesco Herbert Kappler o il generale tedesco Albert Kesselring. Le SS, temendo il contagio, non fecero mai irruzione nel reparto di isolamento. L’allora priore polacco Fra Maurizio Bialek installò negli scantinati dell’Ospedale una radio ricetrasmittente clandestina, in continuo contatto con i partigiani laziali. Agli ebrei dell’Ospedale ed alle loro famiglie procurò falsi documenti ed un rifugio sicuro in vari monasteri. Per i suoi meriti, nel 2004, Borromeo ricevette dallo Yad Vashem il riconoscimento di Giusto tra le Nazioni. Alla cerimonia parteciperanno il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, Naor Gilon, Ambasciatore dello Stato di Israele, il Rabbino Capo della Comunità ebraica di Roma Riccardo Di Segni, il Presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello, il Vice Presidente Ruben della Rocca, l’Assessore alla Cultura Giorgia Calò, il Presidente della Fondazione Museo della Shoah di Roma Mario Venezia, , i Vice Presidenti della Fondazione Wallenberg per l’Europa Silvia Costantini e Jesus Colina, il Vice Presidente Operativo dell’Ospedale Fatebenefratelli all’Isola Tiberina Fra Giampietro Luzzato.